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James Barrie e Peter Pan

3/18/2021

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Il nostro corpo sa come crescere. C’è un libretto di istruzioni dentro di noi, non dobbiamo pensarci, man mano che il tempo passa il corpo sa a che velocità devono crescere gambe e braccia, testa e torace, con proporzioni e armonia, il corpo sa cosa fare. Può capitare però che la mente, se si inciampa in qualcosa di particolarmente storto, si metta in mezzo e scombussoli l’armonia. James Barrie è un bambino pacifico, vive in Scozia, è l’ultimo di 10 figli. David il più grande ed è il preferito dalla madre ma, quando ha 14 anni, pattinando sul ghiaccio David cade e muore. Sulla casa scende un silenzio terribile, è come se la forza vitale si fosse spenta e senza forza vitale anche James non riesce a crescere, non completamente almeno, sia nella testa che nel corpo. Rimane un bambino gracile che tenta goffamente di risollevare l’umore della madre, senza per altro riuscirci. Anche quando gli anni passano, James Barrie, non va oltre il metro e cinquanta, ha una voce sottile, infantile, e quando a 34 anni si sposerà, divorzierà pochi anni dopo perché la moglie, l’attrice teatrale, Mary Ansell, dichiarerà che il matrimonio non è mai stato consumato. Un giorno, passeggiando per i giardini di Kensington incontra 3 bambini con la governante, stanno giocando a palla, si incanta a guardarli. Inizia a raccontare loro storie fantastiche di pirati e isole magnifiche, mari tropicali, avventure. Torna al parco molti giorni e continua ad inventare e intorno a lui si crea un gruppo di bambini via via più grande. Si sentono a loro agio con quel piccolo signore che sembra, in tutto e per tutto, uno di loro. Forse è lì, mentre gioca con questi bambini, che si truccano da corsari, sfoderano spade di legno e costumi di carta, corone di cartone e che trasformano alberi in mostri, cespugli in coccodrilli, panchine in prue di velieri che gli viene l’idea di scrivere una storia immortale. La storia di un bambino che non ha mai voluto crescere, che è terrorizzato dal tempo che passa, che cerca una madre che lo ami e che attorno a lui raccoglie una truppa di bambini sperduti come lui non hai mai smesso di sentirsi: sperduto. Ed ecco che viene fuori la barba, i polsini a sbuffo, gli occhi penetranti e il gancio di Capitan Uncino, il coccodrillo che ha mangiato la mano e la sveglia che gli ticchetta nella pancia, Wendy, Campanellino, l’isola che non c’è ed infine lui, Peter Pan, il bambino che ha scelto di non crescere, di rifiutare il dolore e le bugie della vita degli adulti per conservare l’innocenza per sempre.
I Masters non hanno vissuto proprio all'isola che non c'è ma certamente ai confini del mondo!
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