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Quando Dante ha incontrato Dio

3/31/2021

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Ha fatto una strada lunghissima, pericolosissima, stupefacente. Ha visto animali orribili e sentito urla disperate, amici che aveva perduto, nemici che ha odiato, ha scrutato il futuro. Ha visto migliaia di anime in attesa che gli venga aperta la porta.
Adesso è arrivato alla fine del viaggio e desidera, con tutto sé stesso, di vederlo, solo per un momento, vuole vedere Dio.
Ma mica si prende appuntamento, Dante è un uomo, è un essere finito, non può guardare l’infinito. Ma lo vuole e lo chiede a San Bernardo. San Bernardo si impietosisce ma sa benissimo che le sue parole non hanno peso, per convincere Dio a mostrarsi, ci vuole qualcosa di più, bisogna che glielo chieda una donna, anzi, LA donna.
Si rivolge alla Madonna e glielo chiede: "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta, più che creatura.”…glielo dice proprio, gli dice, se qualcuno vuole una grazia e non si rivolge a te, non ha nessuna possibilità di successo: “Donna, se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre sua disianza vuol volar sanz’ali”.
E gli parla di Dante, gli dice: questo disgraziato qua ne ha passate tante, dalla selva oscura fino a qua, accontentalo, chiedi a Dio di mostrarsi e, aggiunge, fammi un altro favore. Fai in modo che lui lo possa vedere e rimanga sano. Perché, vedere Dio e non esplodere, per un essere umano sarebbe impossibile. Ci sarebbe troppo amore, troppa luce, troppa bellezza, tutte le cose, in un attimo solo, che un corpo non può contenerle.
A quel punto la Madonna si convince e per convincere Dio le basta uno sguardo solo perché i suoi occhi, gli occhi delle donne, erano da Dio  “diletti e venerati”.
“Indi a l’etterno lume s’addrizzaro, nel qual non si dee creder che si invii, per creatura l’occhio tanto chiaro.”
A quel punto Dio acconsente e Dante trasumana, cioè esce dal corpo e diventa esso stesso Dio, la sua vista, dice, diventa sincera, Bernardo gli sorride, come a dire: “ora puoi alzare lo sguardo” e lui lo alza e vede, finalmente vede “L’alta luce che da sé è vera”. Sapete cosa vede? Tutto. Da tutti i punti di vista. In un attimo eterno: Cesare che conquista le Gallie, tutti i galli che vedono arrivare i romani, ogni filo d’erba, ogni cavallo, sente tutti i sentimenti d’amore e tutto l’odio del mondo, è un ebreo che entra dentro una camera a gas, è il soldato delle SS che ce lo sta spingendo, è il cuore dell’innamorato quando la scintilla si accende, è gli occhi dell’innamorata quando ricevono la dichiarazione d’amore, è tutti gli amori finiti e tutti quelli che ancora devono venire, tutti i sogni, tutte le speranze, tutti i dolori del mondo, di tutte le persone, tutti gli alberi della foresta, i pesci degli abissi, gli animali che corrono e i cacciatori che sparano, il fuoco e chi lo accende, l’acqua e chi la beve.
Tutto. Da tutti i punti di vista. In un attimo eterno.
Quando torna in sé, nel suo corpo, è come ubriaco, stordito, è come colui che sogna e quando si sveglia non ricorda nulla, ha solo ancora una lontana sensazione ma senza essere in grado di raccontare, di spiegare di riassumere. Solo “ancor mi distilla nel core il dolce che nacque da essa”. Si arrabbia con sé stesso Dante per non essere in grado di raccontare quello che ha visto. Ci prova, scrive: “Nel suo profondo, vidi che s’interna, legato con amore in un volume, ciò che per l’universo si squaderna: "sustanze e accidenti e lor costume quasi conflati insieme, per tal modo che ciò che io dico è un semplice lume”. “Oh quanto corto è il mio dire e fioco il mio concetto!”
Si incazza, non riesce a dire quello che ha visto, provato, sentito. Capisce però perché nessuno davvero può vedere Dio fintanto che è uomo, perché è troppo, non si può contenere.
Ma lui deve. Deve raccontarlo a qualcuno, ha scritto tutta la commedia, ha attraversato tutto l’inferno, tutto il purgatorio e tutto il paradiso per arrivare alla cima e ora che ha visto la luce eterna, ora che ha visto il geometra di tutto, il grande architetto DEVE trovare una frase per raccontarlo a tutti. Se qualcuno mi chiedesse cosa ho visto, come potrei rispondere? Ho visto “l’amor che move il sole e l’altre stelle”.
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