SIMONEREPETTO.COM
  • Home
  • Chi sono
  • Blog
  • PODCAST
  • EVENTI
  • Collab
  • Contact

Diego Armando Maradona

1/5/2021

0 Comments

 
Picture

​​Diego Armando Maradona è stato il più grande calciatore di tutti i tempi, un rivoluzionario e uno dei più grandi artisti del ‘900. Se vi sembra che esageri, dobbiamo ridiscutere il concetto di gioia.
 Una vita intensa come la sua non ho il tempo di raccontarla per intero, quindi per raccontarvi Maradona, vi racconto una storia d’amore e una partita.
Calcio d’inizio.
Maradona nasce fra gli ultimi, a villa Fiorito, estrema periferia di Buenos Aires, dove vive non c’è l’acqua corrente, l’elettricità va e viene e da mangiare ce n’è poco.
Cresce nella retorica latinoamericana del grande liberatore, di Simon Bolivar, di un uomo che arriva e ridà dignità ad un popolo.
A neanche 16 anni, gioca con l’argentinos juniors, poi rinuncia a più soldi per andare al Boca perché è la squadra che tifa suo padre. Tenetelo a mente perché nella sua vita, le sue scelte, magari ingenuamente, ma sono sempre state fatte con il cuore.
Poi va a Barcellona, non trova un grande ambiente, lo chiamano Sudaka, che è un modo dispregiativo per chiamare i sudamericani, in una partita contro il Bilbao gli spaccano una caviglia. Non sta più bene in Catalogna. Vuole andar via.
È molto giovane ma è considerato il giocatore più forte del mondo, el pibe de oro.
Vuoi ascoltare la storia di un altro numero 1? CLICCA QUI
Ma la squadra che lo vuole in Italia, allora è una squadra di metà classifica che non ha mai vinto niente.
Pur di andare via da Barcellona accetta e quando arriva a Napoli, beh, quando arriva a Napoli è amore.
80000 persone allo Stadio San Paolo affollano gli spalti solo per vederlo palleggiare due minuti. Lui guarda quella gente e la riconosce, è la sua gente.
La gioia, inspiegabile, trabordante, travolge una città. Ve l’ho detto, è amore, non si spiega, si sente.
Adesso è lui Simon Bolivar. Non è possibile che la Juve, l’Inter, il Milan, vadano a Napoli e vincano con facilità. Quella gente non se la merita un’umiliazione così. Lui, consapevolmente o no, si sente investito di questa responsabilità.
Napoli è una città che ama il mito, ha bisogno di miti, di eroi, di liberatori. Eccolo lì, il sole del sud illumina sulla schiena azzurra la diez de cuero blanco.
Sai cos’è la speranza? Il riscatto? La gioia? Vuol dire che tu pensi che nessuno ti veda e poi invece ci sei, esisti, sei forte, puoi battere tutti, e il giocatore più forte del mondo ce lo hai tu, perché ti ha scelto e pure se gli altri hanno più soldi, lui gioca per te, combatte per te, perché è parte di te, come un sentimento. Non te lo può rubare nessuno. Questo è Maradona per Napoli.
Lui, nemmeno lo sa, ma diventa Capitano non solo di una squadra, diventa capitano di una città, di un popolo.
E non è un caso se Napoli ha un riscatto veramente, mica solo nel calcio: cresce, si emancipa, migliora, gode, segna e vince.
“Che cosa vi siete persi” scrivono i napoletani davanti al cimitero il giorno del primo scudetto.
Non c’è da stupirsi quindi se di Maradona si conservano reliquie, si costruiscono altari, se esiste una religione dedicata a Maradona.
Non è stato certo un santo ma non so quanti santi hanno distribuito tanta gioia.
Fine primo tempo.
Argentina-Inghilterra. Stadio azteca di città del Messico. Quarti di finale dei campionati mondiali di calcio del 1986.
Centinaia di chilometri più a sud, gli inglesi occupano le isole Falkland, dicono loro, Malvinas, dicono gli argentini.
È una guerra assurda, inventata 4 anni prima dal generale Leopoldo Galtieri, l’allora presidente, per risvegliare un sentimento nazionalistico e mantenere il potere, ma Maradona non lo sa.
È di nuovo Simon Bolivar.
Quindi fa due gol che meglio di ogni cosa lo rappresentano.
Prima segna di mano, la mano de dios, antisportivo? Sì, ma è uno scugnizzo, ha fatto il pacco all’Inghilterra. Dopo fa quello che è considerato il più bel gol della storia del calcio. Salta tutta l’Inghilterra e segna, come a dire, mano o non mano, vinco anche da solo.
 
Non lo so, tra tutti i sogni che avevo da bambino, il più grosso aveva la sua faccia e il suo numero. Quindi, io lo ringrazio…

0 Comments



Leave a Reply.

    Archivio

    November 2022
    October 2022
    September 2022
    August 2022
    July 2022
    June 2022
    May 2022
    March 2022
    February 2022
    January 2022
    December 2021
    November 2021
    October 2021
    September 2021
    August 2021
    July 2021
    June 2021
    May 2021
    April 2021
    March 2021
    February 2021
    January 2021

    Categorie

    All
    L'arca Di Bidè
    L'arca Di Bidè
    Storie Notturne Per Persone Libere

    RSS Feed

Powered by Create your own unique website with customizable templates.
  • Home
  • Chi sono
  • Blog
  • PODCAST
  • EVENTI
  • Collab
  • Contact