SIMONEREPETTO.COM
  • Home
  • Chi sono
  • Blog
  • PODCAST
  • EVENTI
  • Collab
  • Contact

Jackie Robinson, il primo colored della major league

4/13/2021

0 Comments

 
Picture

C'è un ragazzino di 16 anni che ammira molto il fratello e ne ha tutte le ragioni perché alle olimpiadi del 1936, al secondo gradino del podio, appena sotto a Jesse Owens c'è proprio suo fratello, Mack Robinson, due atleti di colore che vanno a vincere in Germania davanti al Führer.
Quando ammiri qualcuno, lo vuoi emulare e quindi Jack Roosvelt Robinson, detto Jackie, fa qualsiasi sport gli capiti a tiro: gioca a baseball, basket, football americano, atletica leggera e tennis ed è bravo in tutti gli sport.
Vorrebbe diventare un giocatore di football ma la guerra si mette in mezzo, viene reclutato e assegnato di stanza in Kansas, dove inizia a fare le prove per cambiare la testa della gente.
Litiga con un autista di un autobus dell'esercito che gli ordina di andarsi a sedere in fondo.
Era una legge valida per i bus civili ma non per quelli militari. Va davanti alla corte marziale e viene assolto. Finita la guerra torna a fare sport ma questa volta si dedica al baseball.
Gioca nei Kansas city Monarchs, squadra della "Negro League" dove lui può giocare, fino a quando Branch Rickey, manager dei Brooklyn Dodgers, si trovò nella condizione di non riuscire a trovare un giocatore come si deve nel suo ruolo.
Così, dopo essersi assicurato che Jackie avesse un carattere abbastanza forte per sopportare gli insulti dei tifosi, suoi e avversari, e dei giocatori, compagni di squadra e avversari, il 15 Aprile del 1947, all'Heaven Fields di Brooklyn, lo fa debuttare davanti a 23000 spettatori dando il via all'abbattimento della segregazione razziale nello sport che in America durava da 60 anni.
Un colored gioca nella Major League.
La sua carriera racconta come, anno dopo anno, altri giocatori neri sono stati inseriti in Major League e, pian piano, i pregiudizi e la stupidità caddero o, per meglio dire, stanno ancora cadendo.
Ma per farlo c'era bisogno di uno che avesse il coraggio di iniziare e non era facile avercelo quel coraggio. Quello che ha avuto il manager a chiamarlo o Pee Wee Reese, un suo compagno di squadra quando, di fronte agli insulti del pubblico di Cincinnati lo abbracciò come una bellissima statua al KeySpan Park di Coney Island ricorda.
Ma il coraggio che soprattutto ha avuto Jack Roosvelt Robinson, il coraggio di dire forte a quell'America: "Non sono interessato alla vostra simpatia o alla vostra antipatia, tutto quello che chiedo è che mi rispettiate come essere umano".
Qualche volta ascolti certe frasi e ti fanno lo stesso effetto di un fuoricampo!
Ti va di ASCOLTARE/LEGGERE un'altra grande storia di sport? CLICCA QUI!

0 Comments



Leave a Reply.

    Archivio

    November 2022
    October 2022
    September 2022
    August 2022
    July 2022
    June 2022
    May 2022
    March 2022
    February 2022
    January 2022
    December 2021
    November 2021
    October 2021
    September 2021
    August 2021
    July 2021
    June 2021
    May 2021
    April 2021
    March 2021
    February 2021
    January 2021

    Categorie

    All
    L'arca Di Bidè
    L'arca Di Bidè
    Storie Notturne Per Persone Libere

    RSS Feed

Powered by Create your own unique website with customizable templates.
  • Home
  • Chi sono
  • Blog
  • PODCAST
  • EVENTI
  • Collab
  • Contact