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La piú grande storia d'amore di tutti i tempi, quella fra Romeo e la sua Giulietta.

4/6/2021

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Questa, secondo molti, è la più grande storia d'amore di tutti i tempi. Ma se ci guardi bene dentro, sono solo due ragazzini incoscienti che si infilano dentro una trappola che li stritolerà. Perché la violenza e la stupidità sono questo: una trappola che prende le cose belle e le accartoccia come una lattina.
Non è un caso che tutti inizi con una rissa in piazza fra i Montecchi e i Capuleti; succede da molto tempo che "Sangue fraterno macchi mani fraterne", a Verona.
Ma poi due ragazzini con i cognomi sbagliati fanno quello che si fa quando ci si innamora: prendono le regole e le buttano per aria. Lui è un ragazzetto malinconico, di quelli che fanno lunghe passeggiate dopo la scuola, con gli occhi a terra; lei è una ragazzina che quando ancora scrive sul diario i suoi sogni è già promessa sposa di Paride.
Ad una festa a casa di Giulietta i loro sguardi si incrociano e non sarà più la stessa cosa. 
Sì, i cognomi sono sbagliati ma i cognomi sono una stupida invenzione per etichettare le cose, "Ciò che chiamiamo rosa, se non si chiamasse rosa, avrebbe lo stesso profumo", dice Shakespeare.
Basta uno scambio di frasi mielose al balcone e vogliono che frate Lorenzo li sposi e lui cede alla richiesta sperando che le famiglie si avvicinino ma le cose precipitano quando Tebaldo uccide Mercuzio che urla: "Peste alle vostre due famiglie!" e Romeo, per difendersi, uccide Tebaldo, cugino di Giulietta.
Romeo viene bandito da Verona e fugge a Mantova.
Giulietta dovrebbe sposare Paride ma frate Lorenzo le da un intruglio in grado di procurarle una morte apparente per 48 ore e contemporaneamente manda un messo a Mantova per comunicare tutto a Romeo ma a Mantova c'è la peste e il messaggio non arriva. Arriva invece la notizia della morte di Giulietta e per Romeo non c'è vita senza Giulietta.
Va da un misero speziale, gli chiede un veleno mortale, la legge di Mantova lo vieterebbe ma lo speziale non ha un soldo e vende il veleno a Romeo.
"È la mia povertà che acconsente, non la mia volontà."
"È la tua povertà che pago, non la tua volontà"
Romeo torna a Verona, nella camera mortuaria bacia Giulietta:  "Così, con un bacio, io muoio!"
Lei si sveglia e lo vede ai suoi piedi, lo bacia sperando sia rimasta una goccia di veleno sulle labbra ma non basta. Gli sfila il pugnale: "Qui dentro arrugginisci e dammi morte."
Di fronte a questo sangue giovane e amaro, le famiglie accantonano l'odio, come sempre succede, troppo tardi e abbracciano il tragico amore di Romeo e della sua Giulietta.
Un'altra romanticissima storia d'amore è quella legata ad una voce. LEGGILA/ASCOLTALA QUI!

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