Le asfaltatrici

Tanto tanto tanto tempo fa, c’erano le argomentazioni.
Grazie ad alcuni graffiti rupestri anche oggi, seppur con molta fatica, grazie ad una equipe di archeologi, possiamo ricostruirne l’esistenza e la funzione.
Pensate: servivano in una discussione, anche detta con parola assai obsoleta, dialogo, a portare avanti un’idea.
Ci raccontano gli esperti che poteva verificarsi un fenomeno, vivificante ed erotico come Rhianna che ti suona al campanello chiedendoti se può dormire da te perché, nonostante umbrella, ha paura dei tuoni. mettendo sul tavolo due idee, ne poteva venire fuori una terza migliore delle due di partenza.
Erano insomma strumenti evolutivi.
Oggi, al posto delle argomentazioni, se proprio non c’è un AK47 a portata di mano, amiamo usare l’asfaltatrice.
L’asfaltatrice, con la sua grande benna, fa di tutto per massacrare l’interlocutore, ops, scusate, l’avversario, umiliarlo, sminuirlo, deriderlo, annichilirlo.
E noi tutti contenti a leggere sui social “Conte asfalta Meloni”, “Meloni umilia Salvini”, “Salvini spernacchia Letta”, “Letta fa il dito Renzi”, “Calenda peta su Berlusconi”. E giù a ridere, a seconda della nostra area di preferenza.
E vissero tutti infelici, scontenti e senza un’idea a pagarla tutto l’oro del reame.