SIMONEREPETTO.COM
  • Home
  • Chi sono
  • Blog
  • PODCAST
  • EVENTI
  • Collab
  • Contact

San Giorgio e la lucertola

7/22/2021

0 Comments

 
Foto

Combattere I draghi è un lavoro usurante. Si ha diritto ad una pensione anticipata, generosa e a cure mediche gratuite. Nonostante questo, San Giorgio, il momento di ritirarsi lo aveva posticipato il più possibile ma ad un certo punto era arrivato.
La vista gli era calata un po’, la cervicale si faceva sentire e anche le ginocchia scricchiolavano se non vedevano il sole per un po’. E a cacciar draghi è sempre questione di antri umidi, grotte ombrose, cascate bagnatissime e precipizi verticali.
Dunque San Giorgio si era ritirato nella sua grande villa a strapiombo sulle scogliere di fronte ai mari del nord. Freddo sì ma secco, fatta eccezione per le nebbie del mattino.
Lunghi corridoi con teste di drago come trofei, ampie stanze da letto tutte drappeggiate, enormi vetrate e gigantesche sale da ricevimento con la tappezzeria in broccato che però, purtroppo, non ricevevano mai nessuno.
Gli amici d’infanzia non erano diventati eroi come lui, erano tutti geometri, bancari, salumieri, fisioterapisti…per forza di cose aveva smesso di frequentarli da anni. Quelli che invece, come lui, avevano intrapreso la carriera eroica, ad un certo punto, si erano sposati con principesse risvegliate, salvate da una torre, liberate dalle grinfie di qualche demone e ora avevano due o tre bambini che, in quanto figli di eroi, erano piuttosto vivaci e star loro dietro richiedeva tempo ed energia.
Lui che per anni, per non dire secoli, era stato l’eroe più eroe di tutti, si era fatto assorbire dal lavoro, adorava cacciare draghi, e si era fatto instupidire dalle lusinghe adoranti delle donzelle, passando di fiore in fiore senza accasarsi mai e ora quegli anni, o forse secoli, che ancora aveva da vivere gli sembravano più difficili da affrontare di un mostro sputafuoco.
Finché, in una mattina estiva, appena la nebbia si era diradata, vide qualcosa sul muricciolo di cinta del giardino sud. Una bestia verde piena di squame strisciava verso di lui e sembrava fissarlo con i suoi demoniaci occhi rossastri.
Per un attimo San Giorgio si sentì impietrito ma fu questione di un solo attimo. Con un guizzo dei suoi tempi migliori afferrò una specie di alabarda che usava come fermaporta e si scagliò contro l’immondo animale. Non appena però mise piede in giardino e fece per dirigersi in quella direzione, quel demone ributtante si infilò in una fenditura della roccia e sparì alla sua vista. Rientrò in casa e prese due pastiglie per la pressione, il cuore gli batteva all’impazzata ma, nonostante lo spavento, sentì che il sangue correva come nei fantastici giorni di gloria e tornò a sentirsi vivo, giovane e forte. Guardò il suo volto cadente riflesso nella teiera. Il viso era vecchio ma lo sguardo ancora fiero.
Giurò a sé stesso che avrebbe combattuto quella bestiaccia a costo della vita, fosse stata l’ultima azione della sua esistenza, avrebbe liberato il mondo da quella spaventosa creatura. Con tutta probabilità, pensò, in quella caverna in cui era sparita teneva prigioniera una fanciulla il cui destino era segnato, se lui non fosse intervenuto.
Pianificò per giorni e giorni, fino a che si sentì pronto per mettersi in caccia. Scese alle stalle e slegò il suo cavallo. Quello che era stato uno splendido puledro dal manto candido, ora era un vecchio ronzino dal pelo beige e dal passo stanco.
Non aveva importanza! Avevano vissuto insieme mille avventure, avrebbero condiviso anche quest’ultima.
Salì in sella tentando di ignorare un sinistro concerto di mille scricchiolii delle sue ossa e, forse, anche di quelle del suo amato destriero. Prese l’alabarda e si mise a pattugliare il giardino sud in attesa del mostro che si rivelò solo dopo due giorni. Lo vide spuntare e abbatté la sua alabarda sulla roccia.
Il demone si rintanò ancora negli anfratti della sua viscida caverna.
“Vigliacco!”, urlò San Giorgio, “Esci, mostrati, combatti!”
Per quasi un mese la creatura luciferina spuntò altre e altre volte e sempre San Giorgio tentò di ingaggiare un duello ma sempre essa tornò a ripararsi fra le sue rocce. Nel giardino sud tutte le fioriere erano disintegrate, qualche vetro della portafinestra cadde sotto i colpi della veemenza di San Giorgio, il ronzino aveva mangiato gran parte dell’erba e laddove c’erano vialetti di sassolini bianchi e vasi di gerani, c’era ora un bivacco di soldati. Un giorno arrivò una donna. Era la sorella di San Giorgio, avvertita dalla vicina, allarmata dai rumori e dal disordine.
“Che succede?”, chiese lei.
“Sto cacciando un drago.”, disse lui.
“È solo una lucertola.”, disse lei gettando un’occhiata sul muretto a secco ormai semidistrutto.
Il povero San Giorgio, dopo una vita a cacciar draghi, proprio non ce la faceva a non avere qualcosa da combattere ed allora se l’era presa con una minuscola lucertola.
Se ti va di LEGGERE/ASCOLTARE altre epiche avventure, prova a CLICCARE QUI!

0 Comments



Leave a Reply.

    Archivio

    December 2022
    November 2022
    October 2022
    September 2022
    August 2022
    July 2022
    June 2022
    May 2022
    March 2022
    February 2022
    January 2022
    December 2021
    November 2021
    October 2021
    September 2021
    August 2021
    July 2021
    June 2021
    May 2021
    April 2021
    March 2021
    February 2021
    January 2021

    Categorie

    All
    L'arca Di Bidè
    L'arca Di Bidè
    Storie Notturne Per Persone Libere

    RSS Feed

Powered by Create your own unique website with customizable templates.
  • Home
  • Chi sono
  • Blog
  • PODCAST
  • EVENTI
  • Collab
  • Contact