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Elf on the shelf

12/15/2022

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Io sono un appassionato di leggende.
Secondo me, dentro le leggende, nella mitologia, ci sono un sacco di indicazioni, suggerimenti, segreti di quel che siamo stati, di quel che siamo e di quel che in noi è eterno e quindi, sempre ci sarà.
Le leggende spesso affondano le loro radici in tempi remotissimi, dimenticati, nebbiosi, impossibili da datare e da delineare con chiarezza.
Delle leggende più affascinanti mi so no sempre chiesto: chissà quando questa storia è stata raccontata per la prima volta? Da chi e perché? Chissà attraverso quali peripezie è arrivata fino a noi?
Beh, ce n’è una appena nata, che sembra proprio fatta per durare ma della quale sappiamo tutto.
Nel 2005 due sorelle gemelle, le sorelle Bell, e la loro madre, Carol Aebersold fanno uscire un libro: elf on the sheld a xmas tradition.
Sostanzialmente, dopo il giorno del Ringraziamento, per noi europei facciamo dal primo dicembre, si può costruire una porticina di legno su una mensola della propria casa.
Le mini-porticine, come è noto, hanno poteri magici e questa in particolare, è in grado di creare un corridoio espresso fra casa vostra e il laboratorio di Babbo Natale.
Una volta creato questo gate, un elfo si mette in marcia e, presto o tardi, a seconda del traffico, arriva a casa vostra.
Il suo compito è da vero agente segreto: si occupa di monitorare i bambini per poi riferire al principale in Lapponia, che se non fosse chiaro, è Santa Claus, se i pargoli meritano o meno i regali che hanno richiesto nella letterina.
Detto così sembra un compito da spione antipatico ma, a dar retta a quel che si dice in giro, gli elfi sono estremamente clementi, anche perché, sempre secondo tradizione, nei giorni in cui frequenteranno la vostra casa, non faranno meno casini di quanti ne facciano i vostri figli.
Quindi, anche per onestà intellettuale, non è che si possono mettere a fare gli spioni precisini.
Gli elfi ce l’hanno proprio come caratteristica quella di rovesciare la farina o nascondere il barattolo del caffè, finire le caramelle o mischiarvi i calzini nei cassetti.
Se vi da fastidio, inutile mettere la porticina di legno, ecco.
Insomma Elf on the shelf, che è un pendolare, ogni notte, torna al polo nord e fa un dettagliato report a Babbo, si beve una tazza di cioccolata, dorme un paio d’ore e poi torna a casa vostra, sulla mensola che avete voluto dedicargli.
Unica accortezza, la notte di Natale è bene sincerarsi di aver lasciato la porticina di legno aperta, altrimenti, il corridoio magico si chiude e l’elfo disgraziato non può tornare a casa e vi rimane in casa fino a ferragosto, periodo dell’anno per il quale è totalmente inadeguato.
Ricordatevelo, altrimenti, si irrita e lascia la porta aperta ai ladri.
Ovviamente quest’ultima parte me la sono inventata io, nel libro non c’è e non c’è neanche nei cartoni animati, nei giochi e nelle storie che ormai affollano l’immaginario dei bambini di tutto il mondo.
Ma le leggende sono così.
Chissà che, fra 200 anni, qualcuno intercetti la mia aggiunta e la prenda per buona, andando ad aggiungere un pezzo ad una leggenda che magari nessuno ricorderà da dove è partita.
Vuoi LEGGERE/ASCOLTARE un'altra storia natalizia? CLICCA QUI!

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