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Garrincha, la gioia del popolo

3/6/2021

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Ci sono alcuni uccelli che, a guardarli, sembrano troppo esili per volare ma loro non lo sanno e volano.
A Pau Grangi, c’era Manuel Francisco Do Santos, che era proprio così, nessuno ci avrebbe scommesso un rey che, nonostante il soprannome di Garrincha, avrebbe volato, ma neanche corso, di più, neanche camminato.
Il bambino è affetto probabilmente da poliomelite, ha una gamba più corta dell’altra, mica poco eh! 6 centimetri! Secondo i medici con una gamba così e con il bacino sbilanciato si diventa zoppi e basta!
A Garrincha, invece, viene un’altra idea: con quelle gambe e con quel bacino si può fare la migliore finta che si sia mai vista sui campi di calcio.
Si può fare una finta, sempre la stessa, che manda il terzino sinistro da una parte e la palla dall’altra, lui così diventa “L’angelo dalla gambe storte”, forse il calciatore più amato di sempre in Brasile, “L’alegria do povo”, La gioia del popolo.
Ma quando hai il corpo tutto storto, perché da bambino hai mangiato poco, qualcosa va storto anche nella testa. Garrincha esagera, soprattutto con le donne e con l’alcol, l’elenco delle sue imprese sembra un samba disperato: tenetevi forte che proviamo a ballare:
A 19 anni si sposa la prima volta, non per amore ma perché Nair Marques rimane incinta, con lei ha 8 figli ma anche molte amanti, fra le quali c’è anche Iraci Castillo dalla quale ha 2 figli che riconosce per far dispetto alla moglie. Come se non bastasse mette incinta anche una cameriera a Stoccolma nel corso dei mondiali in Svezia, nei quali iniziò a giocare dalla terza partita perché nelle prime due era ubriaco. Tornato in Brasile abbandona mogli, figli e amanti per una cantante che si chiamava Elsa Suares, anni terribili quelli, fu bersaglio del golpe fascista poiché Elsa appoggiava il riformista Joao Goulart, perse a 9 anni Garrinchina, il figlio avuto con lei, ed ebbe un incidente dove morì la suocera e lui fu accusato di aver guidato in stato di ebbrezza, cadde in depressione e fuggì, da noi, in Italia, dove visse fra Roma e Torvajanica.
Tornato in Brasile si separò da Elsa ed ebbe un’altra figlia da un’altra donna…direi che è meglio se fermiamo i tamburi perché comincia a girare la testa!
Se il calcio per te fa rima con genio e sregolatezza, non puoi perdere la storia del pibe de oro!
La sua vita è stata illogica e spiazzante come quel movimento che faceva scattare in piedi gli stadi, è stata un vortice folle come un lungo carnevale, ed è forse per questo che il suo triste finale è particolarmente significativo.
Nel 1980 partecipa alla sfilata di carnevale organizzata dalla scuola di samba Mangueira, da una parte c’è la gente che lo ama e lo acclama come se non fosse passato un giorno dai suoi dribbling nel Botafogo, dall’altra c’è lui triste e apatico.
Forse è per questo che Garrincha in brasile è amato più di Pelè, perché la sua vita è come quella sfilata: gioia sfrenata e decadenza, Garrincha assomiglia al Brasile, è la samba e la saudade.
Le sue spoglie sono all’interno del cimitero di Pau Grangi, la sua tomba non è affatto curata, è nato poverissimo e così è morto ma intorno alla lapide ci sono sempre accese 7 candele, 7 come il suo numero e sulla pietra c’è scritto: “Qui riposa in pace l’alegria do povo”, la gioia del popolo.

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