SIMONEREPETTO.COM
  • Home
  • Chi sono
  • Blog
  • PODCAST
  • EVENTI
  • Collab
  • Contact

La regina Sophia e il Boca

9/30/2022

0 Comments

 
Foto

  Gli immigrati stanno nella parte più schifosa e lontana della città. Quella in cui è meglio non andare, quello che ci puoi trovare sono solo pescatori incazzati e tagliagole. Così si dice nei quartieri del centro e un po' è anche vero.
È un mondo a parte quello della Boca, zeppo di anticlericali, socialisti ed anarchici che nel 1882 ha fatto scoppiare un bel casino: uno sciopero generale che è culminato con il vessillo di San Giorgio issato nel tetto più alto del quartiere e la proclamazione di uno stato libero con la sua propria lingua, il genovese. 
Quello che non è vero però è che ci siano solo delinquenti, la Boca è piena anche di marinai e casalinghe, pittori, poeti vernacolari, commercianti, compositori di tango, sì, vabbè, anche bagasce e contrabbandieri ma fa parte del colore del quartiere, come le lamiere colorate del caminito.
Quello che sta per succedere è che sta per nascere uno dei club, anzi dei clÚb più affascinanti di tutto il pianeta.
​È l'inverno australe del 1905 e Giovanni Juan Brichetto fa entrare le navi nel porto putrido azionando il faro di ingresso, il padre probabilmente è al parco a giocare a scacchi, lui invece è stanco e muove la sigaretta da un angolo destro a quello sinistro della bocca.
​Erano giorni che si discuteva, con la lingua e con le mani, su quali colori dare alla squadra che volevano fondare. "Andiamo al porto e vediamo quali sono i colori della bandiera della prima nave che passa!", suggerì lui per tagliare la testa al toro. 
Verso la fine di quel giorno storico, mentre una manciata di ragazzi se ne stavano con i piedi a penzoloni sul molo a guardare l'orizzonte, entrò in porto la "Regina Sophia" che batteva bandiera svedese: gialla e blu. 
Il primo presidente della squadra si chiamava Esteban Baglietto e aveva 17 anni e il suo braccio destra era Santiago Sana che aggiunse al nome "Boca" il termine "Juniors" perché il primo pallone glielo regalò un marinaio inglese e perché una parola inglese sembrava desse a tutta la faccenda più importanza e credibilità.
La prima partita del Boca si disputò contro il Mariano Moreno e finì, secondo alcuni 4 a 0, secondo altri 3 a 1. Il barbiere Silvino, che aveva la bottega in calle Brandsen, fu per anni l'unico depositario della verità, perché lui a quella partita c'era. Ma morì nel 2003 a più di 100 anni, senza aver svelato l'arcano, atteggiamento molto sudamericano, alla verità si privilegia sempre la magia. 
​Da lì in avanti si è edificato il mito della Bombonera e della Doce, covo di rabbie e delusioni d'amore, teatro della banda che suona per la squadra, luogo dove mercanti e contrabbandieri si ritrovavano per scambiare vecchi arnesi o spezie o profumi a basso costo che arrivavano dal sud, tempio di nastri colorati e coriandoli che, negli anni, sono piovuti leggeri sulla cancha e sulle spalle del loco Gatti, di Riquelme, di Martin Palermo e anche del più grande, anche sulle spalle di Diego Armando Maradona.
Ti va di LEGGERE/ASCOLTARE la storia di Maradona? PROVA QUESTA!
​

0 Comments



Leave a Reply.

    Archivio

    December 2022
    November 2022
    October 2022
    September 2022
    August 2022
    July 2022
    June 2022
    May 2022
    March 2022
    February 2022
    January 2022
    December 2021
    November 2021
    October 2021
    September 2021
    August 2021
    July 2021
    June 2021
    May 2021
    April 2021
    March 2021
    February 2021
    January 2021

    Categorie

    All
    L'arca Di Bidè
    L'arca Di Bidè
    Storie Notturne Per Persone Libere

    RSS Feed

Powered by Create your own unique website with customizable templates.
  • Home
  • Chi sono
  • Blog
  • PODCAST
  • EVENTI
  • Collab
  • Contact