SIMONEREPETTO.COM
  • Home
  • Chi sono
  • Blog
  • PODCAST
  • EVENTI
  • Collab
  • Contact

La voglia di vivere di Henri de Toulouse-Lautrec

4/2/2021

0 Comments

 
Picture

La vita che racconto oggi è quella di un uomo che mi piacerebbe aver avuto come amico, vale a dire: Henri de Toulouse-Lautrec.
Come mai proprio lui? Perché era uno che sapeva far festa anche se, a dire il vero, non ne avrebbe avuto così ragione. Eppure, se c’è stato un uomo capace di essere felice è stato proprio lui.
Talmente vorace di vita e di felicità da non saperla reggere molto a lungo…ma è una faccenda che ricorre nel mondo dell’arte. Molti dei geni che hanno avuto in dono la grazia di essere ingordi di felicità sono incappati nella maledizione del numero 37.
Toulouse-Lautrec ha problemi fisici fin da subito, in particolare si rompe prima una gamba e poi l’altra e questo fa sì che il busto si sviluppi normalmente ma che le gambe rimangano quelle di un bambino,
Rimane alto, o sarebbe meglio dire basso, 1 e 52. Era gracile, anche perché provenendo da una famiglia nobile, esisteva ancora l’abitudine di sposarsi fra consanguinei.
I soliti generosi lo chiamavano “Il ranocchio deforme”.
Nonostante la nobiltà lui se ne va a Parigi a fare la vita del bohémien e uno dei suoi amici è Van Gogh…pensa che coppia! Un piccolo conte alto 1 e 50 e un barbone olandese ma erano tanto amici, tanto che Lautrec si batté a duello per difendere la memoria di Van Gogh anni dopo.
Comunque a Parigi inizia a dipingere e a frequentare locali notturni, fra i quali il Moulin Rouge che lui vede proprio aprire. Dipinge, fra gli altri, un quadro bellissimo che a me piace particolarmente perché racconta di lui. In questo quadro lui ritrae gente che balla, che si diverte, che fa cose che per lui erano proibitive ma lui dipinge questo quadro senza astio, anzi godendo di ciò che esprimeva vita.
E questo atteggiamento paga perché tutti iniziano a volergli bene e lui entra da protagonista in questa vita notturna parigina tanto che, ad un certo punto, addirittura, con la scusa di dipingere il soffitto della casa di piacere di Rue de Moulins, va a vivere in quella casa di piacere.
Frequenta tutti gli artisti: ballerini, cantanti, tutti i personaggi importanti della notte parigina, insomma, risolve le sue difficoltà, vivendo davvero con il piede piantato sull’acceleratore, fino a quando sbanda…per molti motivi…vuoi per l’alcolismo, vuoi perché, ad un certo punto, contrae la sifilide ma è bello sottolineare come nessuno di questi eccessi fosse vissuto per rabbia o disperazione ma sempre con grande felicità.
Quando non ce la fa più e lo ricoverano, gli danno anche “un badante”, un amico del padre, un ammiraglio, ma anche l’ammiraglio non riesce a tenere a bada la prepotente voglia di vivere di Lautrec.
Una delle ultime cose che sappiamo di lui è, non a caso, una battuta.
Camera da letto, Lautrec a letto, il cugino che lo viene a trovare e il padre che, per ingannare la noia, con una fionda improvvisata, tira alle mosche.
Lautrec guarda il cugino e dice verso il padre: “Guarda, il vecchio scemo!”
E poco dopo muore a 37 anni come Raffaello, Parmigianino, Van Gogh, Rimbaud, Majakovskij e altri geni come lui.
Prova a LEGGERE/ASCOLTARE anche questa storia, credo ti piacerà! CLICCA QUI!

 

0 Comments



Leave a Reply.

    Archivio

    November 2022
    October 2022
    September 2022
    August 2022
    July 2022
    June 2022
    May 2022
    March 2022
    February 2022
    January 2022
    December 2021
    November 2021
    October 2021
    September 2021
    August 2021
    July 2021
    June 2021
    May 2021
    April 2021
    March 2021
    February 2021
    January 2021

    Categorie

    All
    L'arca Di Bidè
    L'arca Di Bidè
    Storie Notturne Per Persone Libere

    RSS Feed

Powered by Create your own unique website with customizable templates.
  • Home
  • Chi sono
  • Blog
  • PODCAST
  • EVENTI
  • Collab
  • Contact