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Storia di una bugia: Mozart e Salieri

3/22/2021

1 Commento

 
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Oggi vi racconto una bugia perché ci sono certe bugie che sono più divertenti della realtà perché raccontano qualcosa che è più vero di quello che si vede e allora ci piace sentirle.
Io preferisco la bugia alla verità quando si parla del rapporto fra Antonio Salieri e W.A.Mozart. Intanto sgombriamo il campo dai dubbi, salieri fu un grande musicista, Mozart un genio e fra i due ebbero rapporti civili, forse persino cordiali. La bugia invece, con qualche elemento reale, è questa: Salieri aveva il desiderio di diventare un grandissimo musicista, sperava di ricevere la grazia di saper incantare con la musica e per ottenere questo è stato disposto ad offrire a Dio la sua castità. E il signore sembra ascoltarlo, tanto che lui diventa il compositore alla corte degli Asburgo, Kapelmaister della corte di Vienna, in breve tempo diventa il compositore più famoso d’Europa. Fino a quando, alla corte di Vienna arriva Wolfgang Amadeus Mozart.
E qui, ragazzi, non so cosa ne pensate voi ma è veramente una sfiga pazzesca, cioè, uno è un gigante della musica ma ha la sfortuna di essere contemporaneo del più grande genio musicale di tutti i tempi…
Mozart, dopo aver passato tutta l’infanzia a fare il bambino prodigio per tutte le corti europee, rompe gli argini: corre dietro alle cameriere, beve, se ne frega dell’etichetta di corte, però quando scrive musica, quella musica sembra dettata da Dio stesso, riesce a scrivere una sinfonia di getto, senza alcuna correzione. E questo Salieri non riesce a tollerarlo, si sente preso in giro, sente che quel patto che aveva stretto con il cielo è stato tradito. E allora gli viene la malsana idea di sostituirsi a Dio. Si racconta che chiese a Mozart di scrivere un requiem che, Amadeus non sapeva, sarebbe stato il requiem del suo stesso funerale. Così mentre Mozart scrive questa musica cupa e bellissima, lui lo avvelenava in modo che le gocce di veleno si mischiassero alle note e lo uccidessero. Goccia dopo goccia, nota dopo nota. Questa storia, come detto non è vera, è stata scritta per la prima volta da Puskin e poi Milos Forman ne trasse un bellissimo film. È una bugia che merita di continuare a vivere perché dimostra in modo mirabile come il talento sia un dono democratico, non si ottiene tramite patti, scambi, comportamenti morali. Non è una tangente, non è un premio per bravi bambini, è un dono che la natura fa secondo leggi incomprensibili, perciò sagge che esistono da quando esiste l’uomo.
e sta a tesimoniare che, oltre quello che si vede, c’è molto di più.
Se vuoi LEGGERE/ASCOLTARE un'altra incantevole storia "musicale", CLICCA QUI!

1 Commento
Sergio Fontana
10/1/2022 12:00:33 am

Come si chiama la storia scritta da Puskin?
Ciao.

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